“Ma è sicuro andare in Afghanistan?”
È la domanda che ci viene rivolta più spesso. E capiamo bene il perché.
L’Afghanistan è un Paese che per decenni è stato associato solo a conflitti, instabilità e immagini drammatiche. Eppure, esiste un’altra realtà: più silenziosa, più umana, più autentica.
Quella che incontra chi sceglie di viaggiare fuori rotta.

Lontano dai titoli di giornale: l’Afghanistan che abbiamo conosciuto
Abbiamo scelto di tornare in Afghanistan con gruppi piccoli, consapevoli e guidati da esperti locali.
Non per sfidare il pericolo, ma per restare umani in un mondo che ha dimenticato.
E quello che abbiamo trovato è un Paese che, nonostante tutto, continua a sorridere.
Villaggi che si affacciano su vallate spettacolari. Uomini e donne che ti accolgono con il cuore aperto. Mercati vivaci, città cariche di storia, silenzi che fanno bene all’anima.
In ogni incontro, una lezione di dignità e ospitalità.
È sicuro viaggiare in Afghanistan?
Non ovunque. Ma in alcune aree sì.
I nostri viaggi si svolgono in regioni considerate relativamente sicure, come la Valle del Panjshir, Bamiyan o il corridoio del Wakhan (in base alla situazione del momento).
Collaboriamo con guide locali affidabili, ci aggiorniamo costantemente e modifichiamo gli itinerari se necessario.
La sicurezza è un patto di responsabilità reciproca: da parte nostra, monitoraggio costante; da parte dei viaggiatori, consapevolezza e rispetto.
Sì, viaggiare in Afghanistan richiede apertura mentale, spirito di adattamento e sensibilità culturale. Ma non è un salto nel vuoto: è un viaggio profondamente reale.
Paesaggi che sembrano sogni
Chi visita l’Afghanistan per la prima volta resta senza parole.
Non si aspetta montagne così maestose, né deserti così poetici.
Non si aspetta il blu intenso dei laghi di Band-e-Amir, né i silenzi della steppa che avvolgono i passi.
Non si aspetta la bellezza semplice di un tè condiviso in un caravanserraglio.
E forse proprio per questo, ogni momento vissuto lì rimane inciso.
Il nostro itinerario: l'Afghanistan Ring
Il viaggio in Afghanistan che proponiamo dal 31 ottobre al 16 novembre 2025 è un percorso circolare che tocca alcuni dei luoghi più significativi del paese, selezionati sia per il loro valore culturale che per le condizioni di sicurezza:
- Kabul: la capitale, punto di partenza per comprendere la complessità del paese, con il suo mix di tradizione e modernità
- Herat: la città più persiana dell'Afghanistan, con la sua straordinaria architettura islamica
- Mazar-i-Sharif: famosa per la splendida Moschea Blu e centro spirituale del paese
- Bamyan: l'antica città nella valle omonima, patrimonio UNESCO e luogo delle nicchie dei Buddha giganti
- Band-e-Amir: il primo parco nazionale afghano con i suoi spettacolari laghi blu in un paesaggio desertico
In ogni tappa, l'incontro con la popolazione locale, artigiani, studiosi e famiglie arricchisce l'esperienza culturale rendendo questo viaggio davvero trasformativo.
Testimonianze di chi c'è stato
"Un paese da visitare prima che lo richiudano al turismo. Le immagini più belle ed indimenticabile sono quelle fatte con gli occhi e che rimangono impresse nel cuore ( i volti di tanti bambini, il passo veloce delle donne avvolte nei burqa , i volti segnati degli anziani)." - Giuseppina, viaggiatrice del 2023
"Il viaggio è andato molto bene e sono davvero felice di questa bellissima esperienza.
A parte i luoghi e le persone, davvero splendidi, anche la vostra organizzazione merita i miei migliori complimenti." - Marco, viaggiatore del 2024
Un viaggio che non si dimentica
Viaggiare in Afghanistan non è per tutti.
Non è per chi cerca comodità, né per chi vuole una vacanza “senza pensieri”.
Ma è per chi vuole vedere con i propri occhi, oltre i pregiudizi.
Per chi crede che il mondo non si comprenda a distanza.
L’Afghanistan non è solo una destinazione. È uno specchio, è una domanda, è un abbraccio inaspettato.