• Destinazione: Myanmar
  • Durata: 16 giorni, 14 notti

MYANMAR ETNICO

KHUADO PAWI HARVEST FESTIVAL – PHAUNG DAW Oo PAGODA FESTIVAL

KYAUK TAW GYI PAGODA FESTIVAL   

PHAUNG DAW OO Festival

 

FOCUS DEL VIAGGIO

  • IMPEGNO: Medio con 3 voli interni
  • DURATA 16 GIORNI, 14 NOTTI
  • VIAGGIO NATURALISTICO Breve navigazione lungo l’Irrawaddy, il fiume più lungo e navigabile; le interessanti isole artificiali galleggianti coltivate del Lago Inle; Chin Plateau ricoperto di teak, pini, bambù e rododendri con vista del fiume Manipur; Mount Kennedy e Mt Victoria National Park, sedi di biodiversità naturale; Viewpoints (Bagan, Kalay, Mandalay)
  • PHOTO Portrait, Street Life, Natura & Landscape, Panorama,Travel Reportage
  • CULTURA Inwa, antica capitale birmana per 400 anni; Pagoda Shwedagon/Yangon (una città religiosa, costituita da decine di pagode e statue di Buddha); Old Bagan, l’antica capitale di molti regni in Birmania con la valle disseminata di templi; Kakku, una foresta di stupa, visitabile al suono dei tintinnii di campanelli mossi al vento; Hsinbyume Paya/Mingun (Pagoda Bianca), stupa a forma di meringa bianco, costruito con 7 terrazze concentriche
  • ETNIE Padaung/Giraffa (le cui donne adornano il proprio collo con numerosi anelli in ottone), Intha (pescatori del Lago Inle che remano con un piede), Pa’O, Bamar (la principale), Shan (con i loro usi e costumi), Chin noti per tatuaggi facciali delle donne, alcune in grado di suonare il flauto con il naso e con grossi orecchini di legno
  • MISTICISMO La religione buddhista, che accompagna la serena vita quotidiana della popolazione e dei fedeli, con le sue particolari funzioni, tradizioni e leggende
  • MERCATI TRIBALI Taungyyi (donne di etnia Shan e Pa’O, con i loro tipici copricapi); Tahan (Kalay/Chin); Mindat (Chin)
  • FESTIVALS Khuado Pawi Harvest Festival (etnia Zomi/Chin), Phaung Daw Oo Pagoda Festival (Inle lake) e Kyauk Taw Giyi Pagoda Festival (Mandalay)
  • WAY OF LIFE, TRADITION & CUSTOM Il Pasto dei monaci a Amarapura; la ricchezza delle pagode, rivestite di preziose foglie d’oro che i pellegrini continuamente portano come offerte; U-Bein’s Bridge, ponte di legno attraversato da varia umanità al tramonto; Nats, gli spiriti guardiani di molti templi (Umin Thounzeh/Sagaing Hill); Myanmar Vineyard (Heho) con vigneti impiantati per produrre vino in stile occidentale; Visite di laboratori artigianali a tradizione familiare di lacche, sigari, lavorazione del loto (Inle Lake); pescatori Intha/Inle Lake, che remano con il piede anziché con le braccia; alcune donne Chin sono capaci a suonare il flauto con il naso; mix culturale dei villaggi Chin Nord, i cui abitanti pur essendo a maggioranza cristiana, conservano tradizioni legate a radici animiste.

STILE DI VIAGGIO: 

  • TIPOLOGIA: etnico, culturale e naturalistico 
  • CON ACCOMPAGNATORE DALL’ITALIA DA 10 PARTECIPANTI 
  • UN VIAGGIO RIVOLTO A…Viaggiatori interessati a scoprire una meta genuina, il cui Highlight sono i birmani, popolazione genuina che riesce a coinvolgere il visitatore con il sorriso e la gioia che traspare dai loro volti, affascinando con la cultura del loro paese. 

EMOZIONI DI VIAGGIO:

Il Myanmar, ex Birmania sotto il periodo coloniale inglese, ha una storia molto antica, il cui patrimonio è costituito da differenti tradizioni culturali e religiose che lo rendono unico, insieme all’amalgama di tante etnie che da nord a sud convive in quest’area del Triangolo d’Oro. Il Paese delle Mille Pagode conserva dopo anni di dittatura ancora la sua genuinità; passeggiare lungo le rive dell’Irawwaddy, il fiume più lungo e navigabile, su cui si affacciano i suoi innumerevoli templi, significa conoscere ed esplorare le varie sfaccettature sociali, spirituali e artistiche che compongono il mosaico della Birmania. In questo contesto l’itinerario è approfondito da visite presso aree tribali del North Chin State (con realtà non ancora  contaminate dal turismo di massa) e villaggi frequentati da etnie Chin noti per tatuaggi facciali, Pa’O, Bamar, Shan, Intha, Padaung/Giraffa, in coincidenza di Khuado Pawi Harvest Festival, Phaung Daw Oo Pagoda Festival e Kyauk Taw Giyi Pagoda Festival.

Il KHUADO PAWI HARVEST FESTIVAL nel North Chin State è considerato nel calendario Zomi (cosidetto Chin) la festa più popolare. Rappresenta una gioiosa combinazione di ringraziamento a Dio, donatore di vita e ricchezza, per il raccolto e di celebrazione del Nuovo Anno, che coincide con la fine delle piogge monsoniche all’inizio dell’autunno e prima dell'arrivo del freddo inverno. Cade durante i mesi Zo di Phal Kha e Kau Kha, cioè tra fine settembre e ottobre. Quando la fatica di una anno trascorso nei campi è finita, ricompensata dal buon raccolto, ed il granaio è pieno, allora è il momento propizio per  compiacersene e festeggiare.

 

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Itinerario di viaggio

Giorno

ITALIA – DOHA AEREO

Ritrovo all’aeroporto delle rispettive città di partenza. Disbrigo della formalità di imbarco e partenza volo di linea per Doha, dove dopo un transito aeroportuale e cambio di aeromobile è il nuovo imbarco per Yangon. Pasti e pernottamento a bordo.

Giorno

YANGON – YANGON CITY TOUR AEREO, BUS

Arrivo a Yangon in mattinata; dopo aver espletato le pratiche doganali in entrata, incontro con la guida, che accompagnerà per tutto il tour. Facciamo colazione in hotel, dove se possibile effettuiamo il check-in (che altrimenti sarà posticipato dopo il pranzo). Si visitano il quartiere di Chinatown, con il tipico mercato cinese per osservare la vita quotidiana tra le bancarelle dei contadini e dei pescatori; caratteristici sono i rimedi proposti dalla medicina tradizionale cinese. Si prosegue con il tour presso la zona vecchia, dove l'architettura testimonia l'impronta coloniale nei palazzi e nelle antiche facciate, resi fatiscenti dalle piogge monsoniche, ma che posseggono un grande fascino. La Chaukh-Tatgyi Paya desta interesse per la statua del famoso Buddha Reclinato, custodita al suo interno e che misura 65 metri in lunghezza e 16 metri in altezza. Dopo una sosta pranzo, si prosegue con la  visita della Pagoda Shwedagon Paya, situata sulla collina di Singuttara e visibile un po’ dappertutto a Yangon; essa è il centro buddhista più importante e antico del Myanmar nonché uno dei più rilevanti di tutto il sudest asiatico ed è sempre gremito di fedeli. Tutto il complesso del tempio di Shwedagon consiste in una sorta di mini-città costituita da decine di mini-pagode, templi e statue di Buddha. Dopo la cena presso un ristorante tipico si raggiunge l’albergo per la notte (FB)

Giorno

YANGON – HEHO – TAUNGYYI - KAKKU – NYAUNGSHWE - 145 km, 4 h – AEREO, BUS

Transfer all’aeroporto per il volo interno a Heho. Lungo la strada è prevista una visita ad una sorpredente cantina di vino, nota nel territorio per i floridi vigneti della Myanmar Vineyard (impiantati e curati dal suo fondatore per produrre vino in stile occidentale per la prima volta in Myanmar) e al mercato di Taungyyi, capoluogo dello stato Shan (1400 metri slm), il cui nome significa "grande montagna" nella lingua birmana. Qui tra la confusione di banchetti di street food, frutta, carrettini di zucchero filato rosa e casalinghi, arriva dai villaggi tanta gente, soprattutto donne  di etnia Shan e Pa’O, coloratissime con i loro tipici copricapi fantasiosi e diversi per ogni tribù. Una sosta ad un villaggio Pa’O, dove la vita è veramente semplice e tutto scorre lentamente con le tipiche abitazioni in bambù su palafitta accanto il proprio orto, precede il pranzo e a seguire la visita dello splendido sito di Kakku. Prima di chiamarsi Kakku, quest’area sacra si chiamava Wat ku, che significa “con l’aiuto del maiale” e infatti la leggenda tramanda che un cinghiale – wat in birmano – protesse il santuario da ladri e malviventi. Kakku è un termine Pa’O che significa “attraversare la frontiera” e che risale a un’epoca feudale quando molte persone dovevano attraversare territori chiusi per giungere al santuario. Le sue origini risalgono al sedicesimo secolo; secondo la leggenda, tuttavia, Kakku sarebbe stata fondata dai missionari buddhisti dell’imperatore indiano Ashoka nel terzo secolo a.C. Ad ogni modo, Kakku venne riscoperta solo nel 1996 da un giornalista occidentale giunto qui per documentare la cultura locale. Il sito è uno dei più antichi tra quelli buddhisti, una vera foresta di stupa, frequentata dalla locale etnia Pa’O, oltre che Shan e Bamar, e dove perdersi esplorando le piazzette che si aprono tra i suggestivi 2478 stupa, al suono dei tintinnii di campanelli mossi al vento sulle loro cime. Gli stupa si caratterizzano per un mix di stili che si sono succeduti nel corso del tempo ed hanno un’altezza variabile, con punte di 40 metri, mentre su lato esterno sono decorati con raffinati motivi antropomorfi, zoomorfi, floreali. Se c’è tempo, si sosterà per una breve visita al monastero in teak Shwe Yan Payam, noto per le tipiche finestre ovali. Si prosegue per Nyaungshwe, dove si fa check-in in albergo (FB).

Giorno

NYAUNGSHWE – PHAUNG DAW Oo PAGODA FESTIVAL - INLE LAKE TOUR – NYAUNGSHWE – BUS PER MANDALY INTERA GIORNATA - LANCIA A MOTORE, BUS NOTTURNO

Il Lago Inle, situato nel distretto di Taunggyi nello stato Shan, è il secondo specchio d’acqua più importante del Myanmar e rappresenta in pieno la cultura di questo paese straordinario, come uno dei luoghi più importanti del buddhismo birmano e in generale dell’Asia. La pagoda di Phaung Daw Oo ospita cinque statue di Buddha risalenti al XII secolo. Nel corso del tempo, i fedeli hanno applicato sulle statue foglie d’oro in segno di venerazione e riconoscenza, fino a renderle irriconoscibili. Celebrato in tutti i villaggi del lago Inle, il festival di Phaung Daw Oo Pagoda è uno dei più grandi festival Buddhisti del Myanmar. Le celebrazioni durano oltre 20 giorni; 4 delle 5 immagini riverite di Buddha sfilano lungo il lago su una elaborata chiatta dorata a forma di uccello Karaweik (frequente nella mitologia buddista e caratterizzato da un canto melodioso), trainata dalle tradizionali imbarcazioni allungate con equipaggi di centinaia di rematori. Durante il festival, ogni villaggio accoglie le 4 immagini con una fanfara e la sosta notturna è rallegrata da incessanti festeggiamenti. Nel corso del festival vengono indette gare di canottaggio e competizioni sull’acqua, che  raggiungono il punto più alto nella città di Nyaung Shwe. Il Festival della Pagoda Phaung Daw Oo è anche l’occasione per conoscere da vicino la vita del Lago Inle. Con lancia a motore, attraverso il canale fiancheggiato da canneti, si raggiunge il centro del lago, osservando molti pescatori Intha intenti nella pesca con la rete, remando come è uso in questi luoghi con il piede anziché con le braccia. Si prosegue con la visita del Laboratorio di sigari arrotolati a mano “Cheroot”, del Laboratorio di seta ricavata dalla fibra del Loto e di un Laboratorio tessile, al cui telaio sono alcune donne giraffe-Padaung o Kayan. Esse sono note per portare al collo anelli di ottone, che provocano l’abbassamento delle spalle e della cassa toracica, da cui il noto effetto di allungamento del collo. Infine transitando attraverso le interessanti isole artificiali galleggianti dove abilmente i locali riescono a coltivare vari tipi di ortaggi, si visita il Nga Hpe Kyaung, monastero sede di alcune antiche statue del Buddha, più noto per la particolare esibizione circense di alcuni gatti saltanti attraverso un cerchio, a cui sono addestrati da un monaco (l’esibizione dei gatti non è assicurata attualmente). Si rientra  in barca, assistendo ad un bel tramonto sul lago, a Nyaungshwe in albergo. In serata si fa il transfer in bus notturno per Mandalay  Notte in Bus (FB).

Giorno

MANDALAY – MINGUN – 1 h A + 1 h R – MANDALAY CITY TOUR - KYAUK TAW GYI PAGODA FESTIVAL INTERA GIORNATA – BATTELLO, BUS, TUK TUK

All’arrivo a Mandalay alle 6:30, facciamo colazione in albergo. Transfer all’imbarcadero per l’escursione in battello a motore sul fiume Irrawaddy, che in 1 ora conduce alla volta di Mingun. Qui si visitano la Mingun Paya o Pahtodawgyi, imponente e distrutta dal terremoto, al cui ingresso sono 2 semi distrutte enormi statue "chinthe" (animali metà leone e metà drago), poste a protezione della pagoda e dalla cui sommità si gode un bel panorama; la Mingun Bell, la più grande campana di bronzo sospesa del mondo e ancora funzionante (ha un diametro di 5 metri e pesa 90 tonnellate); ed infine la Hsinbyume Paya, uno stupa a forma di meringa bianco, noto anche con il nome di Myatheindan o Pagoda Bianca, costruito con 7 terrazze concentriche. Il Pranzo è previsto sulla barca. Nel pomeriggio si ritorna a Mandalay per effettuare il City Tour. A Mandalay, battezzata la “città delle 730 pagode”, si visitano il “King Galon”, famosa Fabbrica di foglie d’oro usate in tutto il paese per tapezzare statue e pagode e la pagoda Kuthodaw Paya, intorno al cui stupa principale ci sono 729 piccoli stupa, ognuno contenente una lastra di marmo, costituenti nell’insieme il Grande Libro della Tripitaka. Si prosegue con la visita di Mandalay Hill, posta ad un’altezza di 240 metri sulla collina Saungdan nel centro della città, dalla cui cima si gode una sua vista panoramica; è nota per essere puntellata da numerose pagode e differenti monasteri e rappresenta un’importante sito di pellegrinaggio per birmani buddhisti. Oggi Mandalay è in festa per il Festival della Pagoda Kyauk Taw Gyi, un evento frequentato da molti pellegrini che si spostano da tutto il Myanmar. Arrivando qui donano nelle coppe dell’elemosina denaro, grano e altri oggetti di sostentamento per il clero buddhista. L’atmosfera è vivace, completata da luci al neon e musiche moderne di sottofondo; mentre i monaci conducono numerosi rituali di preghiera e prediche durante la celebrazione, all’esterno sono venditori ambulanti con bancarelle assortite di fast food locale, iconografia religiosa e prodotti per la casa. Dopo la cena al ristorante, si raggiunge l’albergo per la notte (FB).

Giorno

MANDALAY – AMARAPURA – PASTO DEI MONACI – SAGAING – AVA - U-BEIN BRIDGE – MANDALAY INTERA GIORNATA – CALESSE, BUS, BARCA, PICK-UP

Dopo aver completato la visita di Mandalay, con la grande pagoda dorata Mahamuni Paya, gremita di fedeli, intenti a ricoprire di foglie d’oro la grande statua del Buddha Mahamuni seduto scolpita da un unico blocco di marmo bianco, si raggiunge in circa 30’ la vicina Amarapura (18 km) per visitare il Maha Ganayon Kyaung, dove alle 11 inizia la processione di migliaia di monaci (Pasto dei Monaci), ad ognuno dei quali vengono distribuiti una ciotola di riso e una mela. E’ anche prevista la visita di un laboratorio di scultura e artigianato in legno e di tessitura con design tipico birmano. Si raggiunge quindi Sagaing Hill, da dove con un breve pick-up si raggiunge la sommità della collina, per visitare il particolare Umin Thounzeh (un colonnato semicircolare con 45 statue di Buddha, frequentato da pellegrini che portano offerte ai "Nats" ed effettuano atti di culto al Buddha), la Soon U Ponya Shin Paya, da cui si gode il panorama sulla pianura attraversata dal fiume, e il piccolo ma interessante monastero Youte Son. Dopo pranzo, con una breve navigazione sul fiume Irrawaddy, si raggiunge Ava, dove muovendoci con il tipico calesse locale si visitano alcuni siti di Inwa, antica capitale birmana per 400 anni, tra cui Seme Khong (un’antica pagoda molto suggestiva ed immersa nell’erba), lo stupendo Bagaya Kyaung (Monastero in legno di tek con annessa scuola), che presenta molte decorazioni intagliate e la Yadana Hsemee Pagoda. A conclusione della giornata si raggiunge U-Bein’s Bridge, il famoso ponte di legno per attraversarlo al tramonto con la luce molto suggestiva. La luce calda e il lento andare e ritornare di numerosi locali, monaci e bambini, lo fanno ricordare uno dei luoghi più belli del viaggio e apprezzati. Si rientra a Mandalay per la cena conclusiva (FB)

Giorno

MANDALAY – KALAY – TEDIM 80 km, 3,5 h AEREO – 4X4

Giornata di trasferimento con volo da Mandalay a Kalay; Kalaymyo, per lo più conosciuto con il suo antico nome di Kalay, ha la pretesa di essere la vera capitale dello stato Chin, anche se si trova appena oltre il confine nella Sagaing Division. Più della metà della popolazione è Chin, di cui la maggioranza sono cristiani (al contrario della maggioranza buddista in Myanmar), e questo dà a Kalaymyo un affascinante mix culturale: la città è suddivisa tra i gruppi etnici Chin e Bamar. Si dice che ci siano oltre 600 chiese nella città, alcune frequentate solo da due o tre famiglie. La maggioranza è battista, ma ci sono anche chiese appartenenti a una serie di altre confessioni, tra cui cattolici, avventisti del 7° giorno e Testimoni di Geova. A Kalay si visitano il locale mercato Tahan e la Yay San Kyun Pagoda, da cui si può godere la vista panoramica sul fiume Myit Thar. Si raggiunge poi Tedim (o Teedain), al confine tra Myanmar e India. La città offre una vista a 360 gradi delle vette e valli circostanti, chiamate “Wuthering Heights” (Cime tempestose). Il nome Teedain ebbe origine da una piscina sulle colline che scintillava alla luce del sole, secondo il significato etimologico di "Te (brillante, lucente)" e "Dain (scintillante)" nella lingua Zomi locale. Questa parte dello stato settentrionale del Chin è ancora meno visitata rispetto alle regioni più a sud, nonostante il fatto che l'area intorno a Teedain sia sede del Kennedy Peak (2.703 metri), la seconda montagna più alta del Chin State. Teedain è una città piccola, con molte chiese - anche se alcuni villaggi vicini sono ancora animisti - ed è abitata da gente curiosa e accogliente. I Tiddim Chin del Myanmar fanno parte del gruppo etnico linguistico dei Kuki-Chin-Naga all'interno del ceppo Tibetano/Himalayano. Questo gruppo di persone si trova solo in Myanmar e nel 1990 contava circa 345.000 abitanti. La loro lingua principale è Tedim Chin (localmente nota come Zo Pau), mentre la loro religione primaria praticata è il cristianesimo protestante. Pernottamento a Tedim in Guest House  (FB).

Giorno

TEDIM – 7 km, 0,30 h LAILO – TEDIM 7 km, 0,30 h 4X4 KHUADO PAWI HARVEST FESTIVAL

Nei dintorni di Tedim si visita Shaung Sang, villaggio Pashan di fede animista. In seguito si raggiunge in 30 minuti circa Lailo, piccolo villaggio su una collina, affascinante e tranquillo, composto da 65 case distese lungo il pendio della montagna. Dal villaggio si può godere il panorama sul Chin Plateau e arrivandovi è indimenticabile la sensazione di percorrere la strada sinuosa come un serpente lungo la cima delle catene montuose, osservando la maestosità del fiume Manipur. Gli abitanti di LaiIo sono persone molto amichevoli e accolgono calorosamente gli ospiti, invitandoli a casa. Alcuni abitanti del villaggio sanno parlare un po' l'inglese (imparato dai missionari cristiani-battisti) e possono comunicare facilmente con i turisti. È possibile visitare alcune case, osservando il loro stile di vita quotidiano, e semplici laboratori di tessitura a mano tradizionale, in cui confezionano vestiti per la loro famiglia. E’ il giorno del KHUADO PAWI HARVEST FESTIVAL. Esso è considerato nel calendario Zomi la festa più popolare dell’etnia Chin ed è anche chiamato Harvest Festival. Rappresenta una gioiosa combinazione di ringraziamento per il raccolto a Dio, donatore di vita e ricchezza, e di celebrazione del Nuovo Anno, che coincide con la fine delle piogge monsoniche all’inizio dell’autunno e prima dell'arrivo del freddo inverno. Cade durante i mesi Zo di Phal Kha e Kau Kha, cioè tra fine settembre e ottobre. Quando la fatica di un anno trascorso nei campi è finita, ricompensata dal buon raccolto, ed il granaio è pieno, allora è il momento propizio per compiacersene e festeggiare. Nella etimologia del termine Khuado, "Khua" rappresenta il signore della terra che domina su tutti gli spiriti, il bene e il male, e "Do" significa sia ospitare che combattere. I partecipanti al festival ospitano il signore della terra, eseguendo sacrifici per assicurare la sua benedizione per l'anno che verrà e preparando una grande festa. Tutte le tribù Chin sono vestiti con abiti colorati di tipo tradizionale. Una volta il festival durava cinque giorni, Khuado ora dura tre giorni a secondo del villaggio. Il primo giorno, mentre i festeggianti armati con i tradizionali tamburi del Chin vanno da un villaggio all’altro, cacciando gli spiriti maligni nella foresta, i parenti si radunano, gli uomini riparano le strade. Sciamani e medium vengono convocati per invitare gli spiriti dei morti a partecipare, e tutti condividono la tradizionale bevanda alcolica di miglio “Khaung Yay”, ballando la notte sulle note di canzoni tradizionali. Il giorno seguente gli abitanti armati di bastoni si uniscono sotto la direzione di uno sciamano per allontanare gli spiriti maligni dal villaggio. Al mattino macellano maiali, capre e mucche, che le donne  poi cucinano, mettendo da parte gli organi interni per le persone anziane e come offerte per i defunti. Lo sciamano predice anche lo stato della coltivazione dell’anno seguente, esaminando il modo come il fumo dei fuochi si leva dai campi. In segno di rispetto per i ministri del Chin State presenti, alcuni partecipanti sparano con i tradizionali fucili a pietra focaia. L'ultimo giorno dei festeggiamenti, a nessuno è permesso di lasciare il villaggio, in quanto i rituali vengono condotti con animali da fattoria, nella convinzione che le vespe proteggano il loro corpo dalle mosche dopo la morte. Rinvigorito da sorsi di Khaung Yay, lo sciamano canta e prega mentre interpreta lo stato di conservazione dentro le arnie del favo della vespa, dando le previsioni sul tempo per l’anno seguente e per dare consigli sulle loro finanze. Questo è il segnale per cantare più forte e ballare fino a tarda notte o fino a quando il Khaung Yay si esaurisce, in attesa del Nuovo Anno. Questo festival ha principalmente lo scopo di preservare la cultura tradizionale Zomi e di promuovere il turismo. Si rientra per il pernottamento in Guest House a Tedim (FB).

NB= La data della festa Khuado è flessibile. Ci sono 6 gruppi etnici che la festeggiano; pertanto in funzione della data ottimale, prima della partenza la data della festa potrà essere cambiata e riadattata dentro l’itinerario del Chin State.

Giorno

TEDIM – HAKHA 160 km, 7 h 4X4

Si lascia Tedim, attraversando l’altopiano collinoso del Chin State, interessante per l’alternarsi di teak, pini e bambù, godendo la bellezza del Chin Plateu e della Force White Hill. Ci sono diversi villaggi, abitanti da Chin suddivisi in 6 diverse tribù. Si giunge facendo diverse soste fotografiche ad Hakha, nel nord-est del Chin State. La città fu fondata su un piccolo altopiano a oltre 1.800mt e, sebbene sia relativamente piccola, è la più grande città e capitale dell'intero stato Chin dal 1974. Hakha è costruita sul pendio di una grande montagna a forma di U. Su un lato della città c'è una grande altura che oscura la città, mentre dall'altra parte c'è una serie di rilievi che corrono per miglia e miglia. La maggior parte della popolazione è di etnia Chin con pochi birmani. La maggior parte sono di religione  cristiana. La lingua di comunicazione quotidiana è Hakha Chin  o Lai, una lingua Kuki-Chin, anche se il Burmese rimane la lingua ufficiale. La sera rinfresca, meglio coprirsi. Cena e pernottamento in Guest House a Hakha (FB).

Giorno

HAKHA – KENNEDY PEAK – FALAM KALAY 190 km, 7 h 4X4

Al mattino con la nebbia sembra di stare sospesi sopra le nuvole, ma quando il sole si alza, lo scenario cambia completamente svelando la natura circostante e godendo i meravigliosi paesaggi dell'altopiano di Chin, della valle e del fiume. Gli ospitali abitanti di Hakha spesso invitano i turisti, consentendo di visitare le loro antiche case di tipico stile Chin. Si raggiunge in jeep per una strada polverosa la vetta di Kennedy Peak  (2.703 metri) o Thuamvum nel dialetto di Tedemtribe, la seconda montagna più alta del Chin State, da cui si gode una vista panoamica sulla valle circostante (2 Andata + 2 Ritorno). Il Dipartimento forestale birmano ha in atto la proposta del Monte Kennedy (Lay Thar Taung) come area di conservazione naturale e sta svolgendo studi per garantire la protezione dell'ambiente. Kennedy Peak è anche storicamente famoso per essere stato il sito di una battaglia durante la seconda guerra mondiale tra l'esercito indiano britannico e quello giapponese. Transitando per Falam, lungo la Tedim Street, si raggiunge Kalay. (FB)

Giorno

KALAY – GANGAW - KANPETLET 280 km – 11 h 4X4

Si lascia di buon mattino Kalay nello stato del Chin settentrionale per un lungo transfer su strada comoda in jeep fino al Chin meridionale. Il percorso attraversa l’altopiano collinoso del Chin State, interessante per l’alternarsi di teak, pini, rododendri e bambù. E’ facile incontrare e fermarsi a fotografare le donne con i loro abiti tradizionali ed i visi tatuati e grossi orecchini, in mezzo alle coltivazioni, con scorci mozzafiato; usualmente le donne ritornano dai campi ai villaggi, portando sulla schiena le gerle, che contengono i prodotti dei loro campi. La sosta pranzo è prevista nei pressi di Gangaw. Il paesaggio collinare  e scenografico, tra cieli nebbiosi che si fondono con le foreste, conduce presso la finale destinazione Kanpetlet. Cena e pernottamento in Hotel (FB).

Giorno

KANPETLET – MT. VICTORIA – KANPETLET CHIN - INTERA GIORNATA - 4X4, TREK

E’ al sud, nell’area che gravita intorno a Kanpetlet e al Mount Victoria, che pulsa il cuore della cultura tradizionale Chin; qui si sono mantenute vive usanze e tradizioni. Durante l'inverno, le montagne sono coperte da una fitta nebbia, trasformando il villaggio in un piccolo paradiso. Kanpetlet è ancora incontaminato dal mondo moderno e un ottimo posto per osservare il modo di vivere tradizionale dei Chin. I suoi dintorni sono racchiusi nella scenografica cornice del Mount Victoria NP (Nat Ma Taung in Birmano o Khonuamthung nella lingua locale Chin), sede di una biodiversità naturale, con varietà di fauna rara e flora rigogliosa, caratterizzata dalle macchie rosse degli alberi di rododendro in fiore. Il Mount Victoria National Park  (3.053 metri) dal 1994 è uno dei Parchi del patrimonio delle Nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN), ricoprendo un'area di 279 miglia quadrate, ed è gestito dal Dipartimento di silvicoltura e ambiente. Secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), questo parco nazionale ha un'importanza universale eccezionale. Con un trek delizioso e facile (circa 2,30 h Andata + 2 h Ritorno con passo tranquillo, fattibile da tutte le persone in buona salute), si raggiunge la zona della vetta, dove si trova uno stupa e una statua del Buddha. La natura rigogliosa consente di osservarvi un'enorme varietà di flora e fauna rara: alberi di pino, erbe mediche, orchidee, ciliegi e il “Rohododendron” (Taung Za Lat) nelle sue 3 tipologie di colore rosso, giallo e bianco. Il parco è anche un ottimo posto da visitare per gli appassionati di ornitologia, tra cui il picchio muratore, e di insetti. L’area intorno al Mount Victoria National Park è sede di un certo numero di tribù etniche. Spesso infatti si possono incontrare abitanti dei villaggi vicini di etnia Chin. Tra i membri di queste tribù i disegni dei tatuaggi sono differenti; le donne, oltre a fumare una grossa pipa e indossare enormi orecchini di legno decorati tra i più grandi al mondo, collane di osso e denti di animali, sono note per la capacità di suonare il flauto con il naso. La tradizione narra che quando un uomo vuole chiedere a una donna di sposarlo, si presenta alla promessa sposa suonando un flauto con il naso, anche se  alcuni sostengono che talvolta anche la donna lo suona in segno di risposta affermativa. In tutta l’area meridionale del Chin State, la popolazione vive allo stato animista (ancora diffusi sono gli sciamani, figure importanti per la comunità, che celebrano tuttora riti propiziatori) in stretta connessione con la terra, dedicandosi all’agricoltura e all’allevamento. In questi villaggi la menzogna non esiste e nella lingua locale non esistono le parole per ansia e preoccupazione. Overdose fotografico per i particolari incontri con le donne tatuate, non dimenticando di portare piccoli doni per i bambini come quaderni o matite (oltre a sapone, shampoo, bustine di caffè istantaneo). Si rientra a Kanpetlet per la cena e pernottamento in Guesthouse (FB).

Giorno

KANPETLET - MINDAT CHIN 90 km - INTERA GIORNATA - 4X4KANPETLET - MINDAT CHIN 90 km - INTERA GIORNATA - 4X4

A pochi km da Kanpetlet, lungo un crinale montuoso tra cieli nebbiosi che si fondono con le foreste, si raggiunge Mindat, una piccola città semplice arroccata su una collina a una altitudine di circa 1482 metri. A Mindat (il significato del suo nome è “città del re”) e nella zona circostante gli abitanti locali sono noti come K'Cho “nobili del nord”, un’etnia composta da tre tribù: Muun, Dine e Makan, a loro volta divisi in molti altri clan. Le donne Munn hanno il viso tatuato da una serie di piccoli anelli concatenati che disposti a mezzaluna scendono dalle guance fino al collo; le donne Dine hanno invece il viso completamente tatuato da centinaia di piccoli punti; il tatuaggio delle donne Makan è costituito da un motivo di linee disposte a raggiera che fanno assomigliare il disegno alla ragnatela tessuta del ragno. La lingua K'Cho è completamente diversa dal birmano, inoltre qui la popolazione è formata da un 80% di cristiani e animisti. Sono un popolo molto pacifico e non hanno mai avuto un esercito contro il regime; sono molto ospitali, amano la famiglia, la vita e le cerimonie in comune. Vivono in villaggi sparpagliati sulle montagne, hanno usanze tradizionali e costumi  molto interessanti, uno dei più famosi sono i tatuaggi delle loro donne. Le donne più anziane hanno tatuaggi facciali completi che differiscono nel design in base alla loro tribù (la pratica è ora bandita dal governo centrale). La leggenda dice che quando un re birmano viaggiò nella regione, fu così colpito dalla bellezza delle donne che ne rapì una per prenderla come sposa. Per questo motivo, le famiglie Chin hanno iniziato a tatuare le figlie per assicurarsi che non venissero portate via. Altri racconti dicono che il tatuaggio è stato fatto per bellezza, e forse più plausibilmente per differenziare le diverse tribù nel caso in cui un loro membro fosse rapito da un altro. Un'altra spiegazione potrebbe avere a che fare con la religione. Sin dai tempi della colonizzazione britannica, molte minoranze cinesi si sono convertite al cristianesimo o l'hanno accettata insieme alle credenze animiste. Alcuni Chin ricordano di essere stati istruiti dai loro pastori locali che solo coloro che avevano tatuaggi sarebbero stati ritenuti idonei ad andare in paradiso. Qualunque sia il motivo, questa pratica è sintomatica della mescolanza del cristianesimo e delle tradizioni animiste  nello stato Chin; molti locali infatti si identificano come cristiani e frequentano la chiesa ogni domenica, tuttavia conservando molti dei loro antichi rituali. Al  mercato nel centro di Mindat, dove vive la più longeva donna Chin (92 anni) con gli orecchini di legno più grandi del mondo, si possono acquistare vestiti e arazzi colorati tipici dei Chin e vino locale (fatto da miglio); è prevista una visita del piccolo Museo locale. Cena e pernottamento a Mindat in Guest House (FB).

Giorno

MINDAT – BAGAN 160 km, 7 h 4X4

Transfer per Bagan. Con lungo un percorso su strada di montagna che inizialmente attraversa foreste di tek e bambù, si scende a valle tra le risaie. Sulla via del ritorno a Bagan, avremo ottime soste per le foto tra le colline della pineta. La distanza è lunga circa 7 ore, ma ricca di paesaggi interessanti con tantissime scene di vita quotidiana della Birmana, attraverso i villaggi di Kyakhtu, Pakhattku e Saw. Dopo una sosta a Pakokku si attraversa, nei pressi di Chauk,  il fiume Irrawaddy sul ponte Anawyahta lungo circa 3 km, e proseguendo verso la regione occidentale del paese, si giunge infine a Bagan. Si cercherà, se c’è tempo, di osservare il panorama dalle colline intorno a Bagan sui templi immersi nella splendida luce del tramonto. Cena e pernottamento in Hotel (FB).

Giorno

BAGAN CITY TOUR – VOLO PER YANGON INTERA GIORNATA - CALESSE, AEREO

Intera giornata dedicata alla visita, per mezzo del tipico calesse trainato da cavalli, dell’interessante Bagan, l’antica capitale di molti regni in Birmania. Essa è situata nelle pianure centrali asciutte del paese, sulla riva orientale del fiume Irrawaddy, 145 chilometri a sud-ovest di Mandalay. Si visita a Nyaung U la splendida Shwezigon Paya, finita di costruire nel 1102 durante il regno del Re Anawrahta. Si dice che questa pagoda contenga reliquie di un osso e un dente del Buddha Gautama. Questa pagoda dorata a forma di stupa era il monumento prototipo usato per costruire altre strutture (compresa la iconica Pagoda Shwedagon di Yangon, la seconda più sacra in Birmania). Si raggiunge Old Bagan per la visita con il tipico calesse dei suoi principali templi e pagode. Ananda Temple è il tempio più sacro di Bagan, costruito dal terzo Re, Kyan-Zit-Tha, nel 1091. Ananda viene dalla parola Pali "anantapannya", che significa "saggezza sconfinata". Il tempio ospita quattro Buddha che guardano le direzioni cardinali, che rappresentano i quattro Buddha che hanno raggiunto il Nirvana. Il quinto, Maitreya, deve ancora comparire. Esso è stato sotto restauro per rimuovere la vernice bianca e nera che si era sverniciata per far posto a una mano di rosso, che adesso permette viste e foto impressionanti non possibili negli altri templi a Bagan. Il Tempio Dhamma Yangyi fu commissionato dal Re Narathu per espiare il peccato di aver ucciso il padre, il fratello e la moglie. Si dice che egli fece uccidere anche la moglie per seguire le tradizioni Hindu. L'eccentricità di questo Re è riflessa nel lavoro di fino sui mattoni dell'edificio; egli ha giustiziato un muratore per la sua muratura imperfetta e ha ordinato che i mattoni fossero deposti in modo che non ci sia spazio per far passare neanche uno spillo. Misteriosa è anche la sua costruzione non finita (i lavori furono abbandonati dopo che anche lui fu assassinato). Il tempio è molto grande e tranquillo; le volte interne sono larghe e tra gli occupanti attualmente ci sono anche dei pipistrelli, che con voci piuttosto stridenti vivono nell'oscurità delle alte volte dei corridoi interni (portare una torcia se volete vederli). Il Tempio di Abeyadana (fine dell'11 ° secolo) fu costruito da uno dei più grandi monarchi birmani, il re Kyansittha in memoria della moglie, la regina Abeyadana. La leggenda narra che durante una battaglia con i Mon, sua moglie Abeyadana lo abbia aspettato a breve distanza. In quel sito ha successivamente deciso di costruire un tempio, dandole il nome di sua moglie, Abeyadana che letteralmente significa "gioiello abbandonato". L'interno ha magnifici dipinti murali di scene buddiste Theravada incorporate con icone Mahayana e Indù: ci sono Brahma, Bodhisattva, Shiva, Vishnu, Indra, Rama. Gli stili di pittura differiscono in modo tale che più di un artista avrebbe lavorato qui. Il tempio GuByaukGyi, situato appena a sud di Bagan, nel villaggio di Myinkaba, è un tempio buddista costruito nel 1113 d.C. dal principe Yazakumar, poco dopo la morte di suo padre, re Kyansittha della dinastia pagana. Il tempio è notevole per due ragioni. In primo luogo contiene una vasta serie di affreschi ben conservati sulle sue pareti interne, i più antichi dipinti originali che si trovano a Bagan. Tutti gli affreschi sono accompagnati da didascalie di inchiostro scritte in Old Mon, fornendo uno dei primi esempi dell'uso della lingua in Myanmar. In secondo luogo, il tempio si trova appena a ovest della pagoda Myazedi, in cui sono stati trovati due pilastri in pietra con iscrizioni scritte in quattro lingue antiche del sud-est asiatico: Pali, Old Mon, Old Burmese e Pyu. L'iscrizione sul pilastro esposta dalla pagoda Myazedi è stata chiamata la “Rosetta Stone” della Birmania, dato il suo significato sia storicamente che linguisticamente, come chiave per decifrare la lingua Pyu. E’ prevista una visita ad un laboratorio di lacche, dove è interessante vedere il processo di costruzione e laccatura di un oggetto. Per arrivare ad un oggetto finito, ci sono decine di fasi di lavorazione, ed è per questo motivo che i veri oggetti in lacca possono costare molto. Volo serale per Yangon con Hotel a Yangon (FB).

Giorno

YANGON - DOHA – MILANO MALPENSA VOLO

Raggiunto presto l’aeroporto, espletate le formalità burocratiche in uscita, imbarco con volo per Doha, dove dopo transito e cambio di aeromobile, si riparte per la destinazione finale. Pasti e servizio a bordo con arrivo in Italia.

NOTA BENE

NOTA: Il Chin State non è una destinazione turistica e lo standard delle strutture prenotate non corrisponde a quello di tipo occidentale; le sistemazioni (le uniche possibili a Tedim, Hakha, Kalay, Kanpetlet e Mindat) offrono servizi basici, con possibili distacchi di corrente elettrica e mancanza di acqua calda, dove non è possibile la sistemazione in singola.

NOTA: Tutte le escursioni sono progettate in modo da essere abbastanza flessibili per potersi adeguare alle condizioni del tempo e approfittare delle opportunità che possiamo incontrare lungo il percorso. Considerando la natura del viaggio, alcune parti potrebbero essere modificate per cause imprevedibili e sulla base di decisioni dello staff locale. Sono richiesti flessibilità e spirito di adattamento.

NOTA BENE: Si prega di notare prima dell’adesione al viaggio, tutte le disposizioni Sanitarie Internazionali Anti-Covid come previsto da normative in uscita/entrata da/per l’Italia e nel luogo di destinazione del viaggio.

Per garantire la buona riuscita del viaggio e le caratteristiche in esso riportate, si consiglia l’iscrizione entro i 60 giorni dalla prevista partenza con deposito a titolo di conferma al viaggio.

NOTA: Alcune variazioni nel programma potranno essere realizzate dall’organizzazione, se ritenuto necessario e nell’interesse del gruppo per ragioni tecnico operative e di sicurezza. 

LE SISTEMAZIONE IN CORSO DI VIAGGIO

ALBERGHI

  • Yangon : RGN CITY LODGE - 2 notti
  • Nyaungshwe : Hotel NANDAWUNN - 2 notti
  • Mandalay : Hotel THIRITHITSAR - 2 notti
  • Tedim  : Tedim Guest House - 2 notti
  • Hakha : Hotel Central - 1 notte
  • Kalay : Hotel Majesty - 1 notte
  • Kampetlet : Oasis Hotel Guesthouse - 2 notti
  • Mindat : Oasis Hotel Guesthouse - 1 notte
  • Bagan : Hotel SHWE BAHO - 1 notte

BUS NOTTURNO da Mandalay a Nyaungshwe 1 notte (P h 21. A 6,30)

FB = PENSIONE COMPLETA

OPERATIVI VOLI

Voli Qatar Airways (via Doha) Da Milano Malpensa

  • QR 124      MXPDOH     0905 1555
  • MQR 918   DOHRGN     2030 0635+1
  • MQR 919   RGNDOH     0800 1130  
  • MQR 117    DOHMXP     1535 2055

Da Roma Fiumicino

  • QR 116    FCODOH     0820 1450
  • QR 918   DOHRGN     2030 0635+1 
  • QR 919   RGNDOH     0800 1130   
  • QR 113    DOHFCO     1610 2115

Voli Interni

  • Yangon > Heho        MNA UB-213   p      11:30   a          12:26
  • Mandalay > Kalay  MNA UB-583  p       12:45   a 13:33
  • Bagan > Yangon     MNA p 19,11   a 20,36  (orario da confermare)

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