• Destinazione: Niger
  • Durata: 14 GIORNI, 12 NOTTI

NIGER ETNICO

RITO DI POSSESSIONE BORI – MERCATO ABALAK - HAUSSA TOUR - DESERTO

POSSESSIONE BORI foto COPERTINA

FOCUS DEL VIAGGIO

  • IMPEGNO ALTO
  • DURATA 14 GIORNI/12 NOTTI
  • VIAGGIO ETNICO, CULTURALE, TRIBALE, TRAVEL REPORTAGE, STREET LIFE, UNESCO WORLD HERITAGE, ESPERIENZIALE, RITI ANIMISTI, PHOTO EXPERT
  • CAPO SPEDIZIONE LOCALE IN LINGUA ITALIANA

VIAGGIO IN SICUREZZA:

  • HOTEL 3* 4* – STRUTTURE CATEGORIA STANDARD LOCALI
  • MEZZI DI TRASPORTO IN SICUREZZA (Bus /Jeep
  • CORRISPONDENTI CONSOLIDATI E AUTORIZZATI
  • ITINERARIO IN SICUREZZA
  • ACCOMPAGNATORE DALL’ITALIA DA 10 PARTECIPANTI
  • GARANZIA POLIZZE DI VIAGGIO EUROP ASSISTANCE

EMOZIONI:

Immersione nella realtà etnografica del Niger, lungo il triangolo formato dalle 3 principali città nigerine: Niamey, abitata per millenni da tribù come i Djerma e fondata dai Maouri, oggi capitale del Niger; Agadez, antico crocevia di carovane e di popoli Tuareg ai margini del Teneré e dell’Aïr, affascinante con le sue strade sabbiose e la sua architettura in fango di stile sudanese; Zinder, l’antica Damagaram, seconda città del Niger, ex capitale di una dinastia musulmana fondata nel XVIII secolo, con popolazione predominante Haussa di lingua sudanese e un intricato labirinto di stradine e antiche case (dipinte con coloratissimi motivi geometrici e tipici a forma di orecchie di coniglio) che ospita la Grande Moschea ed il Palazzo del Sultano. In questo affascinante itinerario nigerino si entrerà a contatto con le sue civiltà e le principali etnie: Djerma-Songhai, agricoltori stanziali, insediati a ovest; Tuareg, Tebu e Arabi, allevatori nomadi; Peul o Fulani (con il sottogruppo Wodaabe), allevatori semi-nomadi, disseminati su tutto il territorio, che conosceremo insieme ai Bororo durante il mercato settimanale di Abalak, ma soprattutto i neri Haussa, stanziali lungo i margini meridionali confinanti con Nigeria e Benin e, benché islamizzati, depositari di alcune credenze animiste, tra cui il Rito di Possessione Bori.

NIGER 10

Itinerario di viaggio

Giorno

ITALIA – ISTANBUL - NIAMEY

Partenza dall’aeroporto della città italiana di origine. Disbrigo delle formalità di imbarco. Partenza con volo per Istanbul, da cui dopo un breve transito si riparte con nuovo aeromobile per Niamey con pasti a bordo.

Giorno

NIAMEY CITY TOUR (B)

Arrivo a Niamey nella notte. Espletate le pratiche doganali in arrivo segue l’incontro con il Capo Spedizione di lingua italiana e il trasferimento in albergo con la colazione. Niamey (oltre 1.000.000 di abitanti) è la capitale del Niger, nonché la prima città del paese per dimensioni e importanza culturale ed economica. La città, che si trova principalmente sulla riva sinistra (nord) del fiume Niger, si è espansa sulla riva destra dalla costruzione del ponte Kennedy nel 1970, in una regione di coltivazione delle arachidi. L'industria manifatturiera riguarda in particolare mattoni, prodotti in ceramica e tessili. E’ una città cosmopolita dal passato coloniale francese, che rappresenta la base ideale per andare alla scoperta dei tesori della regione. L’origine della città di Niamey è incerta, alcuni pensano fosse un villaggio di pescatori Songhai per altri un villaggio di agricoltori di etnia Fulani e Maouri. Si dice che il nome derivi da un albero “Niamey pour Nia” che in lingua Djerma significa “la riva dove l’acqua è presa”. Niamey è sempre rimasta lontana dalle più importanti piste commerciali e per questo fu ignorata dai più grandi esploratori come Heinrich Barth che esplorarono altre zone del paese. Nel 1903 venne scelta come capoluogo amministrativo dalla Francia grazie alla sua vicinanza con il fiume Niger ed al grande mercato che vi si trovava nella zona ma rimase in secondo piano rispetto alla città di Zinder molto più centrale dal 1911 al 1926, fino a quando non divenne definitivamente la capitale. Conobbe il suo sviluppo negli anni ’40 ed è oggi una capitale popolosa e multietnica divisa in una parte amministrativa e residenziale separata dal centro della città prettamente dedicato al commercio. Il Musée National du Niger è una delle eccellenze dell’Africa Occidentale con la ricostruzione della storia del paese attraverso le varie etnie che lo compongono, l’esposizione di vari manufatti ed oggetti d’uso quotidiano nonché le ricostruzioni architettoniche tipiche della cultura Haussa. Con numerosi padiglioni a tema, offre ai visitatori una panoramica sul presente e sul passato del Niger; il padiglione Pablo Toucet mostra gli abiti dei diversi gruppi etnici del Niger, un modo rapido per allenare l’occhio a differenziare questi gruppi mentre si viaggia in Niger. Al suo interno sono in esposizione maestosi scheletri di dinosauro. Nelle vicinanze, l’albero del Ténéré, una volta punto di riferimento per le carovane che attraversavano il deserto. Si visitano il Grand Marchèe con il Mercato Artigianale e la Grande Mosquèe. Pranzo e cena liberi. Notte in albergo a Niamey: Hotel Universe o Residence Fayer o Hotel Terminus o Grand Hotel o similare.

MINIBUS o JEEP

Giorno

NIAMEY – DOSSO – DOGONDOUTCHI (FB)

Partenza lungo la strada nazionale numero 1 del Niger per Dosso, importante cittadina da cui si diramano le strade che portano alla Nigeria ed al Benin. Dosso, ottava città più popolosa del Niger e la più grande della regione omonima, è la sede tradizionale del popolo Djerma, agricoltori sedentari, considerati un ramo del popolo Songhai e spesso conosciuti come "Zarma Songhai". Nel passato fu un importante centro islamico e città natale di Djermakoye (un titolo autoctono che significa letteralmente "Re di Djermas", dove koye significa "re" nella lingua Zarma o Djerma), il più famoso leader religioso Djerma ed a cui è dedicato il Palazzo del Sultano, che visiteremo chiedendo udienza. Le attrazioni della città includono oltre il Palazzo del Sultano, che ha più di 300 anni (con le volte Haussa in terra rinforzata con legno e la facciata con motivi floreali dipinti in colori vivaci), anche il Musée Regionale Djermakoye nominato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2006. Al suo interno è tutelato e valorizzato il patrimonio culturale ed etnico di quell’ambito regionale con oggetti come costumi, sedie e armi risalenti al Regno di Dosso. Il gruppo etnico Songhai è costituito da vari clan etnici. I Songhai vivono soprattutto lungo il fiume Niger, nella zona occidentale del Paese. Non a caso, la loro vocazione principale è quella di pescatori, oltre che di agricoltori. Le loro origini non sono locali, bensì berbere. I Songhai sono noti agli storici dell’Africa per aver fondato il Regno omonimo, la cui massima estensione e potenza è datata tra il 1464 e il 1492. Si prosegue per Dogondoutchi, vivace centro commerciale ai margini settentrionali della savana semiarida ed in quelli meridionali del Sahel, abitato prevalentemente dagli Haussa, un’etnia il cui sottogruppo Mawri è tra le ultime popolazioni animiste. Le piogge, che in quest’area cadono regolarmente, permettono agli Haussa di coltivare i terreni e preservare i raccolti nei tipici granai, a forma di uovo sormontato da un cappello di paglia. In questi territori è diffuso il particolare “Rito di Possessione Bori”, danze legate al culto di possessione Bori degli Haussa. Questo tipo di danza ha la caratteristica di portare l’adepto allo stato fisico e mentale della possessione, durante il quale si cade in uno stato di trance che porta l’individuo a far parlare attraverso di lui delle entità spirituali. Gli Haussa, per entrare più facilmente in trance, possono far uso di una pianta visionaria, la Datura. La consuetudine ancestrale è quella di implorare “djins”, gli esseri magici superiori, in modo che aiutino la buona riuscita dei raccolti ma in alcune regioni il rito di possessione ha una finalità principalmente terapeutica. Pensione Completa. Hotel in albergo Dogondoutchi : Hotel Alheri o Hotel Arewa o similare.

JEEP RITO DI POSSESSIONE BORI

Giorni

DOGONDOUTCHI – BIRNIN KONNI – YAAMA – MOUJIA – BOUZA – KEITA – IBUHAMANE (FB)

L’economia di questa regione si basa sull’allevamento del bestiame e su un’agricoltura di sussistenza; frequenti sono gli incontri con pastori nomadi e sedentari di diverse etnie lungo il percorso ed in particolare nei villaggi. Birnin Konni, importante città mercato sul fiume Kori e snodo dei trasporti adiacente la frontiera con la Nigeria, è nota per la sua architettura vernacolare, inclusi i tradizionali granai, a forma di uovo sormontato da un cappello di paglia. Addentrandoci nel Sahel sulla strada per Ibuhamane, su cui si dirigono perlopiù genti Fulani e Tuareg per i loro scambi e le compravendite, si penetra nella regione dell’Ader, nota per le sue costruzioni in fango costruite in stile sudanese, uno dei cui esempi più rappresentativi è la Moschea Yaama (costruita con mattoni di fango, includendo una cupola centrale, e circondata da quattro torri). Ci si ferma in diversi villaggi Haussa a seconda delle situazioni di vita locale e dei vivaci mercati settimanali che si trovano e che richiamano molti abitanti dai paesi limitrofi: Moujia, Keïta presso il confine con la Nigeria e il capoluogo Bouza, il cui sultano promuove l’alfabeto Tuareg di Kirchibaban. Gli abitanti parlano anche Tamasheq e Haussa. La nascita dei regni Haussa fu forse conseguenza dell'immigrazione verso il Sud di popolazioni berbere, scacciate dall'Aïr dall'arrivo dei Tuareg. Secondo la leggenda la regione era governata dalla regina Daura e infestata dal terribile serpente Sarki (animale totemico degli Haussa), che impediva alla gente di trarre acqua dai pozzi. Un uomo dalla pelle chiara uccise il serpente e sposò la regina, diventando così l' "antenato mitico" e i suoi discendenti furono i capostipiti dei sette regni Haussa Bokoi (puri), i cui re si chiamano Sarki, dal nome del serpente sacro. La leggenda nacque nel sec X e riflette influssi culturali di provenienza orientale, rispecchiando la sostituzione del culto all'antenato serpente con nuovi feticci e la sostituzione della linea di discendenza maschile a quella matrilineare. La società Haussa era un mondo urbano e commerciale, con coltivatori ed artigiani che lavoravano il ferro, il rame, la lana (tessitura e tintura). Ne nacque un insieme di città-stato, costruite di terra e protette da alte e spesse mura, che svilupparono una sola lingua comune e mantennero usanze simili. Ogni stato era indipendente, ma le istituzioni di governo e i rapporti tra le città e il territorio erano comuni per tutte. Dal sec. X al sec. XIII il mondo Haussa rimase isolato dall'influsso di altre società, poi durante il nostro sec. XVI gli Haussa si convertirono all'Islam, rimanendo accomunati dall'uso della medesima lingua e da importanti scambi culturali. Benchè gli Haussa siano musulmani, per quanto seguano le pratiche religiose e la circoncisione, restano in gran parte solo superficialmente islamizzati. Praticano infatti la poligamia quando i mezzi economici lo consentono e le donne godono di molta libertà. Vestono la toba, camice formato da larghe strisce di cotone bianco o azzurro, ricamate, con una grande tasca sul petto, calzano pantofole gialle e coprono il capo con un turbante di mussola bianca. Le donne portano uno scialle sopra una corta tunica ricamata e si acconciano i capelli in minute treccioline: ornano le braccia e le caviglie di braccialetti, il naso d'un anello, il collo di perline di vetro, d'avorio o d'agata. Le case Haussa sono note in tutto il mondo, grazie al rinato interesse per le costruzioni in terra cruda, con le decorazioni delle loro facciate, dipinte e in bassorilievo, i tipici ornamenti che si stagliano in alto, contro il cielo, come merli, a forma di "orecchie di coniglio" (ma il nome localmente attribuito, zanko, significa "cresta"). Le "orecchie di coniglio", poste agli angoli dei cornicioni, sono state interpretate come simboli di spade o simboli fallici. Solo la facciata intorno alla porta principale è decorata, ma i proprietari più ricchi si permettevano di decorare tutto l'esterno della casa e talvolta persino i muri interni con arabeschi colorati. I motivi decorativi somigliano a quelli dei ricami su stoffa. Emblematico il caso dell’architettura Haussa con cupola a base quadrata. Il disordine delle case all'interno di queste città aveva una ragione difensiva: lo straniero si perdeva facilmente e l'intruso cadeva in trappola. Molto interessanti sono i tipici granai quasi sferici, costruiti in terra cruda, che vedremo deviando dalla strada principale. Si raggiunge infine Ibuhamane. Pensione Completa. Prima notte Campo Tenda a Bouza; Seconda notte Campo Tenda a Ibuhamane.

Giorno

IBUHAMANE – ABALAK (FB) JEEP MERCATO DI ABALAK “DEL GIOVEDI’ “

Trasferimento fino ad Abalak, città fondata dai Tuareg di Tagaraygarai e capoluogo della regione di Tahoua. È collocata nel nord-est del paese, nella regione del Sahel, savana arida, in via di desertificazione che borda il limite meridionale del deserto del Sahara, dove le annate di siccità possono causare problemi di carestia. Non è raro incontrare mandrie di zebù e greggi all'abbeverata nelle "mares", gli stagni lasciati dalla stagione delle piogge, e talvolta piccole carovane di dromedari e animali da soma carichi di masserizie con cui si spostano le famiglie di nomadi Peul e Tuareg. La popolazione di Abalak è costituita da Haussa, Tuareg e Arabi, Peul Bororo dediti per lo più ad attività agricole e pastorali e al commercio. Storicamente la presenza di un'oasi ne ha fatto un punto di incontro per le popolazioni nomadi del deserto. Nei pressi esiste un lago artificiale, con le sue rive coltivate di mais, miglio, cipolle, cavoli, a conferma che la presenza di acqua abbondante crea miracoli. Esso è il punto privilegiato per gli scambi di notizie e di merci nel mercato del bestiame del giovedì, che si tiene un po’ fuori dell’abitato, uno spettacolo di colori e suoni. Il pittoresco mercato è abituale luogo di ritrovo e di scambi commerciali di nomadi Peul (Bororo), Tuareg, Haussa, contesto pressoché intatto di genti, costumi e tradizioni. Il mercato del giovedì di Abalak è difatti un mercato davvero autentico dove sembra che il tempo si sia fermato: serpenti che escono dalle ceste, stregoni che propongono pozioni magiche, cammelli, capre, cereali. Pensione completa. Notte ad Abalak in Campo con tenda.

Giorno

ABALAK – TAMAYA - AGADEZ CITY TOUR (B)

Si prosegue per raggiungere la mitica città carovaniera di Agadez (127.000 abitanti circa), la più affascinante di tutte le città del Niger, capitale del Aïr e luogo primario di residenza dei mitici Tuareg. Un’occasione ghiottissima e unica per entrare in contatto con questa affascinante popolazione (dalle tradizioni vivissime e dal passato epico, che coinvolgono con balli ritmati) ci viene offerta dalla visita a 15 km dalla città, subito dopo il pranzo (libero), presso un villaggio Tuareg nei vicini “giardini dell’Air”. La musica e la poesia sono di grande importanza nella società Tuareg e sono rimasti un simbolo permanente e la forza trainante della loro identità. Il canto è accompagnato da semplici percussioni (tindè) e da strumenti a corda come il tehardent e dell' imzad (simili al violino e alla chitarra). Agadez venne fondata nel 1300 circa ed è gradualmente diventata la più importante città Tuareg, grazie al commercio trans-sahariano. Le carovane trasportavano merci tra Gao (Mali) e Tripoli (Libia), alcune delle quali arrivavano a contare fino a 20.000 cammelli carichi di oro, sale e schiavi. Dal 1449 divenne un sultanato ed ancora oggi questa figura ha funzione nel dirigere le varie controversie legislative e le questioni sottoposte al suo ordine, secondo una struttura sociale piramidale molto rigida e regolata da norme religiose. Al vertice della gerarchia politica c'è il Sultano (sulṭān, dal vocabolo sulṭa, "forza", "autorità"), che ancora oggi dirige le varie controversie e questioni sottoposte al suo ordine. Le tribù Tuareg furono sedentarizzate nella città, che divenne il loro centro più importante nonché crocevia carovaniero e punto d’incontro tra le genti nomadi sahariane: i Tuareg dell’Aïr, i Tubu del Kaouar, le popolazioni sedentarie nere Haussa, che un tempo abitavano l’Aïr e attualmente sono stanziate nella savana più a sud. La città è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il suo simbolo è il minareto di terra rossa della grande moschea che rappresenta, il cuore pulsante della città. Il centro cittadino, ha mantenuto inalterato il suo fascino, con vari edifici interamente costruiti in mattoni di fango, tra cui l’imponente Palazzo del Sultano e la Grande Mosquée, che svetta sopra la città vecchia, fondata dal Sultano Yunus nel XV° secolo. La moschea venne costruita a partire dal 1449, ma venne rinnovata e ricostruita nello stile dello Mzab dall'architetto Zakariya Abdullah, giunto ad Agadez nel 1520 dopo la conquista della città da parte di Askia Mohammad I, avvenuta intorno al 1515. Il suo minareto del 1515 è di forma piramidale allungata e alto 27 metri, mentre le sue pareti sono irte di grandi pioli, in perfetto “stile sudanese”. Negli anni ’80 Agadez era un centro per turisti e visitatori da tutto il mondo: erano gli anni della Parigi Dakar e Bernardo Bertolucci la scelse per girare alcune scene del film “Il Tè nel Deserto” nella cui location storica “Maison de Terre Traditionelles” è prevista la visita; il suo fascino è rimasto in alterato nel tempo e girare per il mercato immersi negli odori di spezie e profumi o nelle strette viuzze riporta indietro nel tempo. La città vecchia presenta case tutte costruite in “banco”, un impasto di argilla, sterco e paglia, e anche legno per reggere le strutture, evidenziando i suoi imponenti muri bombati, e all’esploratore attento e curioso offre i suoi gioielli nascosti con facciate talora decorate con motivi geometrici, talora dipinte. Il luogo più animato della città è costituito dal Grand Marché, dove si trovano merci di tutti i tipi e prodotti artigianali Tuareg di grande raffinatezza, come le belle tuniche e i turbanti indossati dai mercanti e dagli acquirenti. Il fascino dei gioielli Tuareg colpisce ogni viaggiatore e i mercanti sulle loro bancarelle vi offriranno gioielli meravigliosi in argento tipici di questo popolo nomade. Difatti alcuni artigiani Tuareg, i forgerons, un po’ fabbri, un po’ orafi, fondono strane leghe di metalli per fabbricare le “croci di Agadez” monili di una forma che ricorda la croce, diverse per ogni Kel Tuareg, che, portata al collo, definisce la loro tribù di provenienza. Un altro posto molto pittoresco è rappresentato dal mercato dei cammelli, dove vengono venduti anche capi bovini e ovini. Pranzo e Cena Liberi. Sistemazione in Hotel ad Agadez: Hotel Tenerè o Hotel Azel o Hotel de la Paix o similare.

Giorni

AGADEZ – FALESIA DI TIGUIDIT – TAWACHITE/MARANDET – ABERBISSINAT – TANOUT – ZINDER (FB) JEEP, DESERTO

Si lascia Agadez per dirigersi verso la falesia di Tiguidit, una formazione sedimentaria che risale al Cretaceo inferiore e presenta una base argillosa ricoperta da arenarie più compatte. In questo paesaggio suggestivo l’uomo ha lasciato graffiti e monumenti enigmatici. Gruppi di giraffe, buoi con le corna a la lira, struzzi, figure umane stilizzate e segni simbolici appaiono incisi con tecniche diverse sulle pareti. Ai piedi della falesia sorgono alcuni monumenti preistorici circolari la cui funzione rimane sconosciuta, tra cui il sito di Tawachite, vecchio di 70.000.000 di anni e l’area di Marandet (ingresso extra), uno dei cimiteri di dinosauri più famosi al mondo, dove si potranno ammirare i resti delle ossa di dinosauri che il vento scopre e ricopre di sabbia e per discutere e fantasticare su una delle più importanti estinzioni di massa, avvenuta tra la fine del Cretaceo e l’inizio del Terziario, circa 65 milioni di anni fa, probabilmente a causa di un immensa meteorite o di straordinarie eruzioni vulcaniche. Circondati dalle suggestive dune del deserto si farà il primo campo. Si riparte alla volta di Zinder, lasciando le famose scogliere di arenaria di Tiguidit molto suggestive dal punto di vista paesaggistico, per attraversare le grandi pianure e le dune che ricoprono gradualmente gli ultimi picchi rocciosi. Si giunge ad Aberbissinat, villaggio dei Tuareg del Sud. Aberbissinat, nel Niger centrale, si trova nel Sahel, la zona semiarida e scarsamente popolata tra il deserto del Sahara a nord e la savana coltivata a sud. Etnicamente e linguisticamente è misto, con residenti di origine Haussa, Tuareg e Araba. Anche i pastori nomadi Fula vengono regolarmente in città per vendere le loro merci. Sebbene isolata, la città si trova su una delle principali rotte trans-sahariane che collega l' Algeria alla Nigeria. 2 notte al campo nei pressi di Aberbissinat. Si riparte transitando per Tanout, capitale amministrativa del dipartimento omonimo, la cui economia dipende principalmente dall’agricoltura di sussistenza e dall’attività di pastorizia. Si giunge in serata a Zinder. Pensione Completa. Prima e Seconda notte in Campo Tenda e Terza notte in albergo a Zinder: Hotel Tenerè o Hotel Damagaren o similare.

Giorno

ZINDER CITY TOUR - MARADI – MADAOUA - BIRNIN KONNI (FB)

Zinder, chiamata anche Damagaram, è la seconda città del Niger (con oltre 350.000 abitanti), facente parte del dipartimento di Mirriah e capoluogo della regione omonima. E’ un importante centro commerciale, con industrie alimentari (lavorazione delle arachidi) e conciarie. E’ stata la capitale di una dinastia musulmana fondata nel sec. XVIII, che si è liberata dalla sovranità di Bornu a metà del XIX secolo, approfittando della pressione esercitata sul suo dominatore dal nuovo impero islamico di Sokoto. Popolazione predominante sono gli Haussa di lingua sudanese, stanziati tra il medio Niger e il bacino del Lago Ciad, in Nigeria settentrionale e ai confini del Niger. Dediti all’agricoltura e in minor misura all’allevamento, sono abili artigiani e da secoli attivi commercianti, con traffici estesi fino al Camerun e al Ghana, tanto che la loro è diventata la lingua commerciale di una vasta area dell’Africa occidentale. L’influsso dell’Islam, risalente già al sec. XV, rimase a lungo circoscritto alle alte gerarchie urbane, mentre la popolazione rurale conservò, e in parte ancora conserva, elementi della religione autoctona, fra cui i culti di possessione. Gli Haussa sono organizzati in una struttura sociale piramidale molto rigida e regolata rigorosamente da norme religiose. Al vertice della gerarchia politica c'è il Sultano, attualmente Mustafa Ahmed, ventitreesimo Sultano degli Haussa e Sovrano assoluto di Zinder, che risiede nel Palazzo Sultanale di Zinder. Di notevole importanza sono considerate le udienze private che il Sultano è tenuto ad assicurare a ogni suddito almeno una volta l'anno. In tali udienze viene chiesto il consiglio del Sultano anche su questioni spicciole di vita privata, come ad esempio la gestione economica della casa o la preparazione di un matrimonio. Con l'indipendenza del Niger (1960), gli Haussa non riuscirono ad ottenere che Zinder fosse proclamata capitale al posto di Niamey e sembrarono perdere il proprio predominio sul territorio a tutto vantaggio di altre etnìe più occidentali, principalmente Djerma e Songhai. Tuttavia il Sultano premette per raggiungere una notevole autonomia interna e, ottenuto anche l'appoggio dei francesi, riuscì a consolidare il proprio indiscusso potere locale nel nuovo stato indipendente. La città è divisa in tre parti: a nord il Quartiere Zengou o Zango, il vecchio sobborgo Tuareg con edifici commerciali e case costruite con i mattoni di fango; a sud il pittoresco Quartiere Birni, la vecchia città Haussa, un intricato labirinto di stradine e antiche case (dipinte con coloratissimi motivi geometrici e tipici a forma di "orecchie di coniglio", poste agli angoli dei cornicioni) che ospita la Grande Moschea ed il Palazzo del Sultano di Zinder, edificio affascinante e molto esclusivo che conserva la storia della regione. Fanno un po' impressione l'ampio cortile d'ingresso circondato dalle celle dei prigionieri e la collina delle esecuzioni, dove mozzavano la testa ai condannati a morte. Molto interessante il portone principale, fatto con tante piastrine di ferro, una per ciascun fabbro accreditato a corte (una sorta di "albo commerciale" della società d'un tempo). Nel mezzo Sabon Gari, noto per il suo grande e colorato mercato. Nel mercato si possono trovare molte cose generiche nigerine, ma la sezione dei vestiti è molto divertente. E’ chiamato "Dead Man's" perché i nigerini presumono che l'unica persona che darebbe via vestiti perfettamente buoni sia un uomo morto. Interessanti anche le magliette nigeriane, con l’immagine di Saddam Hussein e Osama Bin Laden. Un altro luogo particolare è l'Artisan Center, situato nella zona sud-est di Zinder, dove si possono trovare pellettieri, argentieri, sarti. Il suo centro storico è stato proposto nel 2006 nella lista tra i beni culturali del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Si riparte transitando per Maradi, terza città più popolosa del Niger, principale punto di scambio transfrontaliero con la Nigeria e dinamica città mercantile, sulla rotta a nord di Kano in Nigeria, e poi per Madaoua. Molto nota per la produzione di carne secca che viene commercializzata ed esportata, è una piccola città che confina con una vasta pianura fertile dove si coltivano cotone, cipolle e cereali. Si prosegue riallacciandosi alla Strada nazionale n 1 che corre parallela alla frontiera con la Nigeria. Pensione completa. Pernottamento a Birnin Konni: Hotel Sakola o Motel Konni o similare.

Giorno

BIRNIN KONNI – DOGONDOUTCHI – DOSSO – NIAMEY (B,L)

Si riparte da Birnin Konni con un percorso di ritorno via terra alla volta di Niamey, fermandosi negli ultimi villaggi Haussa a seconda delle situazioni di vita locale e dei vivaci piccoli mercati settimanali. L’avvicinamento a Niamey prevede il transito per Dogondoutchi, lungo il Dallol Maouri (valle del fiume intermittente tra il Sahel e la savana) considerata la capitale culturale della regione di Arewa, culla del sottogruppo Mawari, l’ultima popolazione animista tra gli Hausa. Si ripassa per Dosso, importante cittadina partono le strade che portano alla Nigeria ed al Benin lungo la strada nazionale numero 1 del Niger. L'economia della regione circostante è principalmente basata sull'agricoltura di sussistenza multicrop e sull'allevamento di bestiame sedentario. Arrivo a Niamey in serata. Colazione e Pranzo. Notte in albergo a Niamey: Hotel Universe o Residence Fayer o Hotel Terminus o Grand Hotel o similare con Cena libera.

Giorno

NIAMEY TOUR IN PINASSA (B,L)

Giorno dedicato alle visite della capitale con alcune proposte particolari. Mattinata con escursione in "pinasse" sul fiume Niger e visita dei villaggi locali e con le persone che vi abitano e incontro con la gente locale (pranzo/pic nic compreso). Camere in D-Use per una doccia prima di raggiungere l’aeroporto per il rientro in Italia. (Cena libera)

Giorno

NIAMEY – ISTANBUL - VOLO PER L’ITALIA

Trasferimento all’aeroporto di Niamey ed, espletate le formalità burocratiche in uscita, partenza per Istanbul, da cui, dopo uno scalo tecnico è l’imbarco su nuova aeromobile e proseguimento dei voli di rientro per le rispettive destinazioni italiane, con pasti a bordo.

Fine dei servizi "Niger Etnico" di Viaggi Tribali

NOTA BENE

NOTA L’itinerario è flessibile. In funzione variabile degli eventi, mercati o incontri, che si presentano lungo il percorso, la visita delle località può essere anticipata o posticipata, garantendone comunque la loro fruizione. Il luogo in cui assistere al rito di Possessione Bori non è definibile a priori e sarà precisato in corso di programmazione lungo il Tour nell’Area Haussa. L’ordine di visite ed escursioni in ciascuna località può essere soggetto a variazioni per esigenze organizzative, meteorologiche, sanitarie e/o sicurezza. I tempi di percorrenza riportati nel programma sono indicativi e dipendono da variabilità del clima e da traffico/condizioni delle strade. Cambiamenti e/o variazioni di programma (che resta flessibile) sono possibili e potranno essere realizzati dalla organizzazione, se ritenuti necessari e nell’interesse del gruppo, e derogabili solo dal Capo Spedizione. Sono richiesti flessibilità e spirito di adattamento.

Si prega di notare prima dell’adesione al viaggio, tutte le disposizioni Sanitarie Internazionali Anti-Covid come previsto da normative in uscita/entrata da/per l’Italia e nel luogo di destinazione del viaggio.

Per garantire la buona riuscita del viaggio e le caratteristiche in esso riportate, si consiglia l’iscrizione entro i 60 giorni dalla prevista partenza con deposito a titolo di conferma al viaggio.

LE SISTEMAZIONI IN CORSO DI VIAGGIO

  • Niame: Hotel Universe o Residence Fayer o Hotel Terminus o Grand Hotel o similare B/BL
  • Dogondoutchi: Hotel Alheri o Hotel Arewa o similare FB
  • Agadez: Hotel Tenerè o Hotel Azel o Hotel de la Paix o similare B
  • Zinder: Hotel Tenerè o Hotel Damagaren o similare FB
  • Birnin Konni: Hotel Sakola o Motel Konni o similare FB
  • Campo Tenda: Tenda a 2 posti (Uso SINGOLA per chi è solo) con materassini e servizio di cuoco/cucina FB
  • Niamey (ultima notte): Camere in D-Use per una doccia prima di raggiungere l’aeroporto per il rientro in Italia

LEGENDA: B= BREAKFAST – COLAZIONE L= LUNCH – PRANZO D= DINNER – CENA - FB = FULLBOARD - PENSIONE COMPLETA

NB = I nomi delle sistemazioni DEFINITIVI saranno comunicate prima della partenza con Foglio Comunicazioni. 

OPERATIVI VOLI INDICATIVI

COMPAGNIA TURKISH AIRLINES DA:

Milano Malpensa

  • TK1874 MXPIST 1045 1535
  • TK 543  ISTNIM 1800 0230+1
  • TK 543 NIMIST 0400 1140
  • TK1895 ISTMXP 1240 1335

Venezia                                                                                                                                                             

  • TK1868 VCEIST 1015 1440
  • TK 543  ISTNIM 1800 0230+1
  • TK 543 NIMIST 0400 1140
  • TK1871  ISTVCE 1240 1315

Bologna 

  • TK1322  BLQIST 1100 1530
  • TK 543  ISTNIM 1800 0230+1
  • TK 543  NIMIST 0400 1140
  • TK1325  5 ISTBLQ HK1

Roma Fiumicino                                                                                                                                     

  • TK1862  FCOIST 1115 1545
  • TK 543 ISTNIM 1800 0230+1
  • TK 543  NIMIST 0400 1140
  • TK1865 ISTFCO 1255 1330

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GUIDA LOCALE TUAREG

Guida locale tuareg

Ibrahim Kane Annour
Dopo dieci anni che aspettava di tornare nel suo Deserto, Kane Annour Ibrahim di discendenza Tuareg e nativo nel Deserto del Niger, ha mantenuto la sua promessa e nei mesi scorsi si è trasferito per un buon periodo nella suo amato Niger.
La sua autentica passione e la grande esperienza come guida dei deserti, la vuole trasferire a noi per farci scoprire gli spazi "Infiniti" di questo incontaminato angolo di mondo.
"Il Deserto non si racconta, è difficile da descrivere. Posso solo dirvi che è un spettacolo impressionante, un immenso territorio di sabbia abitato dal silenzio e dal vento. Viaggiare per me è sinonimo di incontri, vorrei farvi scoprire un Paese attraverso i suoi uomini e suoi contenuti più veri ed autentici".
Ibrahim, l'uomo del Deserto.

Prezzo a persona da:
€3780.00
Acconto: €1500.00

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