L’economia di questa regione si basa sull’allevamento del bestiame e su un’agricoltura di sussistenza; frequenti sono gli incontri con pastori nomadi e sedentari di diverse etnie lungo il percorso ed in particolare nei villaggi. Birnin Konni, importante città mercato sul fiume Kori e snodo dei trasporti adiacente la frontiera con la Nigeria, è nota per la sua architettura vernacolare, inclusi i tradizionali granai, a forma di uovo sormontato da un cappello di paglia. Addentrandoci nel Sahel sulla strada per Ibuhamane, su cui si dirigono perlopiù genti Fulani e Tuareg per i loro scambi e le compravendite, si penetra nella regione dell’Ader, nota per le sue costruzioni in fango costruite in stile sudanese, uno dei cui esempi più rappresentativi è la Moschea Yaama (costruita con mattoni di fango, includendo una cupola centrale, e circondata da quattro torri). Ci si ferma in diversi villaggi Haussa a seconda delle situazioni di vita locale e dei vivaci mercati settimanali che si trovano e che richiamano molti abitanti dai paesi limitrofi: Moujia, Keïta presso il confine con la Nigeria e il capoluogo Bouza, il cui sultano promuove l’alfabeto Tuareg di Kirchibaban. Gli abitanti parlano anche Tamasheq e Haussa. La nascita dei regni Haussa fu forse conseguenza dell'immigrazione verso il Sud di popolazioni berbere, scacciate dall'Aïr dall'arrivo dei Tuareg. Secondo la leggenda la regione era governata dalla regina Daura e infestata dal terribile serpente Sarki (animale totemico degli Haussa), che impediva alla gente di trarre acqua dai pozzi. Un uomo dalla pelle chiara uccise il serpente e sposò la regina, diventando così l' "antenato mitico" e i suoi discendenti furono i capostipiti dei sette regni Haussa Bokoi (puri), i cui re si chiamano Sarki, dal nome del serpente sacro. La leggenda nacque nel sec X e riflette influssi culturali di provenienza orientale, rispecchiando la sostituzione del culto all'antenato serpente con nuovi feticci e la sostituzione della linea di discendenza maschile a quella matrilineare. La società Haussa era un mondo urbano e commerciale, con coltivatori ed artigiani che lavoravano il ferro, il rame, la lana (tessitura e tintura). Ne nacque un insieme di città-stato, costruite di terra e protette da alte e spesse mura, che svilupparono una sola lingua comune e mantennero usanze simili. Ogni stato era indipendente, ma le istituzioni di governo e i rapporti tra le città e il territorio erano comuni per tutte. Dal sec. X al sec. XIII il mondo Haussa rimase isolato dall'influsso di altre società, poi durante il nostro sec. XVI gli Haussa si convertirono all'Islam, rimanendo accomunati dall'uso della medesima lingua e da importanti scambi culturali. Benchè gli Haussa siano musulmani, per quanto seguano le pratiche religiose e la circoncisione, restano in gran parte solo superficialmente islamizzati. Praticano infatti la poligamia quando i mezzi economici lo consentono e le donne godono di molta libertà. Vestono la toba, camice formato da larghe strisce di cotone bianco o azzurro, ricamate, con una grande tasca sul petto, calzano pantofole gialle e coprono il capo con un turbante di mussola bianca. Le donne portano uno scialle sopra una corta tunica ricamata e si acconciano i capelli in minute treccioline: ornano le braccia e le caviglie di braccialetti, il naso d'un anello, il collo di perline di vetro, d'avorio o d'agata. Le case Haussa sono note in tutto il mondo, grazie al rinato interesse per le costruzioni in terra cruda, con le decorazioni delle loro facciate, dipinte e in bassorilievo, i tipici ornamenti che si stagliano in alto, contro il cielo, come merli, a forma di "orecchie di coniglio" (ma il nome localmente attribuito, zanko, significa "cresta"). Le "orecchie di coniglio", poste agli angoli dei cornicioni, sono state interpretate come simboli di spade o simboli fallici. Solo la facciata intorno alla porta principale è decorata, ma i proprietari più ricchi si permettevano di decorare tutto l'esterno della casa e talvolta persino i muri interni con arabeschi colorati. I motivi decorativi somigliano a quelli dei ricami su stoffa. Emblematico il caso dell’architettura Haussa con cupola a base quadrata. Il disordine delle case all'interno di queste città aveva una ragione difensiva: lo straniero si perdeva facilmente e l'intruso cadeva in trappola. Molto interessanti sono i tipici granai quasi sferici, costruiti in terra cruda, che vedremo deviando dalla strada principale. Si raggiunge infine Ibuhamane. Pensione Completa. Prima notte Campo Tenda a Bouza; Seconda notte Campo Tenda a Ibuhamane.