Sette curiosità sull’Uganda, la Perla d’Africa

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Cuore verde dell’Africa Orientale, l’Uganda è nota a livello mondiale come la Terra dei Primati e offre al visitatore una delle esperienze più emozionanti che possa auspicare nella vita: l’incontro con il Gorilla di Montagna (che da solo giustifica il viaggio). Primati a parte, il paese si caratterizza per il sorprendente mosaico tribale e culturale e per la ricchezza di scenari naturali che le sono valsi il titolo di Perla d’Africa. Partendo dal presupposto che il viaggiatore arde dal desiderio di conoscere il mondo, abbiamo raccolto in quest’articolo sette curiosità sull’Uganda che raccontano alcuni aspetti del paese meno conosciuti.

Uganda: la carta d'identità

  • nome completo: Repubblica dell’Uganda
  • superficie: 241038 km2(di cui il 20% ricoperto d’acqua)
  • popolazione: circa 48 milioni di persone
  • capitale: Kampala
  • lingue ufficiali: swahili e inglese
  • moneta: scellino ugandese
  • religione: maggioranza cristiana (cattolici e anglicani, 80%)

Sette curiosità sull’Uganda

“For her magnificence, for variety of form and color, for profusion of brilliant life – bird, insect, reptile, beast – for vast scale – Uganda is truly “the Pearl of Africa.

All’inizio del XX secolo, l’Uganda era considerato già un paese dalla bellezza disarmante: fu il politico britannico Winston Churchill, nel 1907, a immortalarla nelle sue memorie - My African Journey - come la Perla d’Africa.

Il nome

La prima curiosità sull’Uganda riguarda il nome che deriva dall’antico regno di Buganda, uno dei più importanti dell’Africa interlacustre, popolato dall’etnia Ganda e comprendente buona parte del sud del paese, tra cui la capitale Kampala.

La bandiera

La bandiera dell’Uganda, adottata nel 1962 in seguito alla dichiarazione d’Indipendenza, consta di sei bande orizzontali di pari dimensioni che si alternano nei colori – il nero rappresenta il popolo africano, il giallo i raggi del sole e il rosso la fratellanza tra gli uomini – e un disco bianco al centro in cui è raffigurata una gru coronata rivolta verso il lato dell’asta.

La gente

Un’altra curiosità sull’Uganda riguarda la sua gente: si tratta del paese più giovane al mondo con un’età media che si attesta attorno ai 16 anni – solo il 2% della popolazione raggiunge i 65 anni - e una vitalità che coinvolge un crogiolo di ben quaranta etnie suddivise in quattro principali gruppi linguistici: Bantu, Nilotici Occidentali, Nilotici Amitici (orientali) e Sudanici.

La lingua

In Uganda le lingue ufficiali sono due, inglese e swahili, adottate per porre rimedio alla frammentazione linguistica presente nel paese in cui si parlano almeno 40 idiomi diversi.

Sebbene l’inglese sia rimasto in vigore dopo la dichiarazione d’Indipendenza, è parlato fluentemente solo da una piccola parte della popolazione mentre lo swahili, dichiarato lingua ufficiale nel 2005, è utilizzato per le attività commerciali, fuori e dentro le aree urbane.

La donna

L’Uganda si distingue come una società conservatrice, soprattutto nei confronti delle donne da cui si esige ancora oggi sobrietà nel vestire per mantenere il rispetto e l’onorabilità all’interno della comunità.

Per la società ugandese è inaccettabile che una donna indossi abiti succinti e se non arrivano alle caviglie, sono ritenuti troppo spinti e di conseguenza vietati.

Il Nilo

Pur non avendo sbocchi sul mare, l’Uganda possiede grandi riserve d’acqua naturale tra cui il Lago Vittoria, da cui nasce uno dei fiumi più lunghi al mondo.

Con i suoi 6.853 km di corso, il Nilo tocca il territorio di molti paesi dell’Africa Orientale (Etiopia, Eritrea, Sudan, Kenya, Tanzania, Ruanda e Burundi, oltre all’Egitto e alla Repubblica Democratica del Congo) e rappresenta per l’Uganda e i suoi abitanti motivo di grande orgoglio.

Il caffè

Dopo l’Etiopia, l’Uganda è il secondo produttore di caffè del continente nero: se gli altopiani etiopi sono il luogo di nascita della Coffea arabica, le foreste equatoriali dell’Africa Orientale danno i natali alla Coffea canephora, conosciuta con il nome di robusta, che rappresenta oggi l’85% del caffè prodotto nel paese.

Nella cultura locale il caffè continua a rivestire un forte valore simbolico e nelle cerimonie tradizionali, dall’inaugurazione di una casa alla festa nuziale, è considerato un vero e proprio must.

Diana Facile

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